domenica 5 aprile 2009

Questa poesia che adesso scriverò è di Anne Sexton, naturalmente dedicata al mio uomo...

Quando l’uomo entra nella donna

Quando l’uomo entra nella donna

come l’onda scava la riva,
ripetutamente,
e la donna, godendo,
apre la bocca e i denti le luccicano
come un alfabeto,
il Logos appare mungendo una stella,
e l’uomo dentro la donna
stringe un nodo
perché mai più loro due si separino
e la donna si fa fiore che inghiotte il suo gambo
e il Logos appare e sguinzaglia i loro fiumi.
Quest’uomo e questa donna

con la loro duplice fame
hanno cercato di spingersi oltre
la cortina di Dio, e ci sono riusciti per un momento,
anche se poi Dio
nella sua perversione
scioglie il nodo.

11 Dicembre

Poi a letto penso a te,

la tua lingua meta’ oceano,
meta’ cioccolata,
alle case dove entri con disinvoltura,
ai tuoi capelli di lana d’acciaio,
alle tue mani ostinate e
come rosicchiamo la barriera perché siamo due.
Come vieni e afferri la coppa di sangue,

mi ricompatti e bevi la mia acqua salata.
Siamo nudi.
Ci siamo denudati fino all’osso
e insieme nuotando risaliamo
il fiume,
l’identico fiume chiamato Possesso
e si profonda. Nessuno e’ solo.

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